Nella comunità accade qualcosa di analogo: il trauma collettivo travolge il tessuto sociale mandando all'aria le tacite e silenti pellicole condivise contro la violenza.
Il trauma collettivo lacera il tessuto sociale, la comunità intera viene aggredita nei legami che, fino a quel momento, la costituivano.
In questo senso la giustizia penale non è in grado di offrire vie di elaborazione al trauma collettivo. Anzi, paradossalmente, facendo giustizia, favorisce la rimozione, l'oblio della questione della violenza e dei traumi.
Questa questione non è solo giuridica, come è evidente, essa investe tutti gli interrogativi relativi alla elaborazione del trauma collettivo, alla ricerca di vie per un'elaborazione condivisa.
Parafrasando Corrao, elaborare il trauma collettivo significa immaginare che ciascuno, abitando Palermo, non neghi la propria violenza.
, la capacità dell'analista di essere aperto all'ascolto di stati mentali non rappresentati e memorie emerse a causa del trauma collettivo ha consentito, in fase di restituzione, la costruzione di nuovi collegamenti e nuovi significati sbloccando, nella maggioranza dei casi, una condizione di paralisi.
L'aspetto del trauma collettivo è stato ripreso da tutti i lavori ma vorrei segnalare a questo proposito l'introduzione di Marianne Leuzinger-Bohleber e L'Atmosfera emotiva, disorientamento, destabilizzazione e rivisitazione del setting in pandemia di Scotto di Fasano che ha esplorato quanto la minaccia di un pericolo invisibile e la brusca interruzione della vita affettiva abbia portato a un senso di disorientamento 931e destabilizzazione.
Nell'articolo seguente Eyal Rozmarin argomenta che “il sociale è l'inconscio dell'inconscio della psicoanalisi”, nel senso che la psicoanalisi, diversamente dall'inconscio che si propone di svelare (le pulsioni, le relazioni oggettuali, etc.), è riluttante ad analizzare, sia in teoria che in pratica, le forze sociali che strutturano il nostro stesso essere e le nostre vite (in questo articolo vengono menzionati vari testi tra cui alcuni libri di René Girard, l‘Anti-Edipo di Deleuze e Guattari del 1972, Homo sacer di Agamben del 1995, e anche Marx, ma di sfuggita e senza fare cenno alla sua concettualizzazione del rapporto tra struttura e sovrastruttura); la psicoanalisi è così riluttante che potremmo addirittura pensare che il sociale sia rimosso in un inconscio ancor più profondo, che scompare completamente dalla vista; le ragioni di questa riluttanza – suggerisce Eyal Rozmarin – potrebbero risiedere nel trauma collettivo subìto da una disciplina creata in gran parte da rifugiati e da persone che sono dovute scappare.
2024
70
1
235-239
Riscrivere la fine: l'incompiuto in Joseph Beuys
Alessandra Balloni
Piazza dell'Emporio, 16a
00153 Roma
e-mail: alessandraballoni@libero.it
Arte contemporaneaKulturarbeitincompiutoirrappresentabiletrauma collettivo
Il tema dell'incompiuto viene trattato attraverso la descrizione di un'opera fra le più rilevanti della produzione artistica di Joseph Beuys.
collettivo più antico. Il quarto vertice accenna a una rilettura dell'impatto del trauma e della malattia organica e riflette sul rapporto mente-corpo.
collettivo più antico. Il quarto vertice accenna a una rilettura dell'impatto del trauma e della malattia organica e riflette sul rapporto mente-corpo.
trauma» le appare appena sufficiente. Come sopravvivere psichicamente ad una simile esperienza? Dal suo canto, l'autrice sostiene l'impossibilità che si compia un lavoro di «annodamento» individuale-collettivo da parte dei sopravvissuti diretti, intreccio che vede possibile solo per le generazioni successive che devono mantenerne la memoria, proponendo che di fronte alla «violenza di massa, sia necessario uscire dalla massa e recuperare la propria individualità».
In conclusione, questo filo rosso inerente alla clinica del trauma collettivo ha offerto un'occasione per ripensare all'attuale situazione pandemica e alla questione relativa alla simmetria e asimmetria tra analista e paziente che essa ha riproposto.
La letteratura psicoanalitica ha prodotto molti contributi sull'olocausto, sulle vittime dei campi di sterminio, sui sopravvissuti e sul trauma collettivo. Meno attenzione ha suscitato l'immane tragedia che si è abbattuta sui combattenti, sui civili vittime di devastazioni e di crudeltà, e sulla stessa popolazione tedesca decimata dai bombardamenti alleati e dalla fame assoluta.
M 4 racconta della ‘lingua’, quasi inventata, emotiva, spontanea, che parlò con un gruppo isolato di coetanei, nel piccolo paese agricolo dove visse fino a 6 anni; e del trauma linguistico vissuto, quando andò a scuola in città, a contatto di una ‘lingua nuova che quasi non conosceva.
G R P: si svolge un discorso collettivo sul comprendersi e non comprendersi, sul linguaggio dei gesti e sui linguaggi sofisticati e convenzionali, sui linguaggi emotivi e spontanei e sul loro significato di ‘alleggerimento’.
Si coglie anche nella ricchissima bibliografia, che spazia dal trauma collettivo a quello individuale, dall'ambito sociologico a quello psicologico, su un fondo di riferimento psicoanalitico, che fa da base e sostegno a tutto il discorso.
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Parole chiave: COVID-19, sogno, contagio, inconscio personale, inconscio collettivo, trauma, Neumann
Истоками работы стали размышления о повторяющихся темах в сновидениях пациентов, проходивших психоанализ в период самого строгого в Италии локдауна (март – май 2020).
La ricerca sull'osservazione infantile in Russia e Cina offre un'impalcatura per lo studio della trasmissione del trauma collettivo. Verranno esplorate le interazioni genitore/bambino che possono indicare che la trasmissione intergenerazionale del trauma è in atto. La ricerca analitica e l'osservazione infantile indicano che il trauma può essere trasmesso da una generazione all'altra, spesso inconsciamente, e che l'impatto del trauma collettivo crea delle lacerazioni e falle nella pelle psichica culturale e personale emergente del bambino che possono ostacolare lo sviluppo di un'identità individuale coerente, nonché legami di attaccamento sicuri.
L'analisi può diventare uno spazio sia per il lutto collettivo/personale che per la guarigione, poiché narrazioni simboliche, storiche e personali coerenti sono co-costruite ed integrate all'interno del temenos analitico.
Parole chiave: trauma
trauma nel contesto relazionale. Cruciani si sofferma sulla complessità insuperata del percorso freudiano, di cui valorizza soprattutto la specularità del percorso individuale e collettivo, rintracciando nello stato di inermità e nell'assenza di contenitori adeguati un tratto peculiare della drammatica condizione attuale che unifica sviluppo individuale e collettivo.
L’autore analizza come affrontare questa distruzione del legame di base, nella stanza di analisi conferendo all’analista la funzione di testimone partecipe, e a livello sociale: il trauma collettivo produce un crollo delle alleanze inconsce narcisistiche che assicurano sia la sopravvivenza psichica dell’individuo sia del gruppo di appartenenza.
Parole chiave: genocidio, trauma collettivo, nazismo, grandi differenze, narcisismo, soggettivazione, garanti metapsichici.
Va aggiunto che queste stesse madri, a causa del trauma sociale collettivo (Puget, 2020; Gampel, 2020) patito a seguito della dittatura, e della conseguente perdita di riferimenti e sicurezza del proprio encuadre, dell'ordine abituale del proprio ambiente di vita, sono di fatto ancora psicologicamente in balìa di questo drammatico retaggio.
Schlüsselwörter: kollektives Trauma, frühes Trauma, objektive Ebene, intrapsychisch, subjektiv, Träume
Questo articolo esplora le conseguenza di un trauma collettivo sulla psiche individuale.
Questo processo richiede da parte dell'analista sensibilità e ricettività nell'accettare la realtà del trauma collettivo con tutti i suoi effetti travolgenti, senza perdere la capacità di immaginazione; così, l'orrore del non-rappresentabile può trovare gradualmente -all'interno della diade analitica- una via simbolica per essere recuperato, metabolizzato, ed elaborato.
Parole chiave: trauma collettivo, trauma precoce, livello oggettivo, intrapsichico, soggettivo, sogni
В этой статье исследуются последствия коллективной травмы для индивидуальной психики.
Inoltre, l'Autrice offre riflessioni sull'impatto del trauma collettivo tra le cui conseguenze c'è stata la scomparsa di milioni di persone, con la conseguente rottura della genealogia familiare che ha lasciato centinaia di bambini privati delle loro radici e della loro vera identità. Facendo riferimento a materiale clinico, l'Autrice 413descrive come il processo di traduzione e integrazione -dal sensoriale-percettivo al concettuale-simbolico- possa essere interrotto a causa del trauma collettivo che si verifica in una fase iniziale dello sviluppo.
Parole chiave: memoria implicita, memoria corporea, immagine-schema, trauma collettivo, Immaginazione Attiva, Movimento Autentico, esperienze somatico-affettive, Sé primario, Sé nucleare, proto-Sé
Данная статья представляет собой попытку показать целительный потенциал терапии при обращении к телу пациента в аналитическом процессе, а также пересмотреть описанные в ранних работах Юнга представления о связи психики и тела и воздать им должное.
Schlüsselwörter: Kollektives Trauma, Staatsterrorismus, Übersetzungsfunktion, Transzendente Funktion, verkörperte aktive Imagination, authentische Bewegung
Ogni trauma collettivo ha le sue particolarità e forme di orrore.
Parole chiave: trauma collettivo, terrorismo di stato, funzione di traslazione, funzione trascendente, Immaginazione Attiva Incarnata, Movimento Autentico
Каждая коллективная травма имеет свои особенности и связана с разными формами ужаса.
L'attuale appare cosi’ come la riverberazione del collettivo all'interno dell'individuo a fa appello ad un lavoro di soggettivazione. L'azione del trauma ravviva il problema del trattamento dell'allucinatorio e comporta una differenziazione delle istanze egoica e superegoica.
Parole chiave - Trauma. Collettivo. Transizionale. Superio.